• 05/12/2024

Agroalimentare record a Cuneo

 Agroalimentare record a Cuneo

Agroalimentare record da 4,2  miliardi di euro traina l’export cuneese. Cresce nel mondo l’appeal di cibi e bevande cuneesi, frutto del lavoro di quasi 18.000 imprese agricole

 

Con il valore record di 4,2 miliardi di euro, l’agroalimentare si conferma il settore trainante dell’export cuneese, in aumento nell’ultimo anno di quasi cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente, a mostrare il crescente appeal dei cibi e delle bevande Made in Cuneo nel mondo, frutto del lavoro di quasi 18.000 imprese agricole in tutto il territorio provinciale. È quanto evidenziato sulla base dei dati della Camera di Commercio emersi dal “Rapporto Cuneo 2024”.

È positivo, considerando l’instabilità economica e politica generata dai conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese, il dato generale dell’export cuneese che ha registrato nel 2023 una crescita del 4,3% rispetto al 2022, arrivando a sfiorare gli 11 miliardi di euro. Il principale artefice della crescita dei volumi esportati è proprio l’agroalimentare: la filiera dell’industria alimentare pesa per il 35,5% (+1,3% rispetto all’anno precedente) e i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, con una quota del 3,8%, registrano un +3,5% rispetto al 2022.

I primi cinque Paesi di destinazione dei prodotti alimentari e delle bevande cuneesi sono, in ordine, Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna. Considerando più in dettaglio il primo mercato extra-UE dell’export cuneese, ossia quello statunitense, è significativo che oltre la metà (55,7%) dei volumi cuneesi sia costituito proprio da cibi e bevande.

Positivi anche gli altri indicatori del Rapporto Cuneo 2024. L’agricoltura resta il settore di attività più rappresentativo del tessuto imprenditoriale cuneese, coprendo nel 2023 il 27,4% delle sedi d’impresa registrate nella Granda. Il confronto con il Piemonte conferma ancora una volta la forte vocazione agricola della nostra Provincia, con un contributo del settore primario oltre due volte superiore a quello regionale. Più di un giovane imprenditore cuneese su cinque (20,9%) e più di tre imprese femminili su dieci (30,7%) in Provincia di Cuneo svolgono attività agricola.

“Dall’analisi dei dati emerge un quadro solido e dinamico per la nostra agricoltura che, nonostante alcuni settori in sofferenza, come l’allevamento della Piemontese e il comparto frutticolo che scontano una remunerazione inadeguata del prodotto, gode in generale di buona salute e rimane un punto di riferimento imprescindibile per l’economia provinciale.

Una grande ricchezza sempre più riconosciuta oltre confine, che deve tutto al lavoro instancabile degli agricoltori, impegnati ogni giorno a investire e progredire per produrre eccellenze uniche che il mondo ci invidia” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

La Provincia di Cuneo conta 11 produzioni a denominazione d’origine fra DOP e IGP, 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini, decine e decine di tipicità meno note ma di grandissimo valore, dall’ortofrutta alla carne ai formaggi.

“Un patrimonio indiscusso oggi minacciato da continui tentativi di omologazione e penalizzazione che arrivano da più parti, dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche sulle etichette di cibi e vini proposte a Bruxelles fino agli investimenti delle grandi multinazionali su prodotti di laboratorio spacciati per cibo. Per non parlare delle etichette che marchiano come italiani dei prodotti alimentari stranieri che hanno subìto in Italia soltanto una lavorazione minima” evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, riferendosi al meccanismo dell’ultima trasformazione sostanziale previsto dal Codice Doganale dell’Unione europea.

È il meccanismo che consente, ad esempio, di vendere come vino spumante italiano una partita di vino spagnolo che, una volta giunta in Italia, subisce un processo di spumantizzazione.

Da Coldiretti Cuneo

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Redazione

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