• 04/10/2024

Argotec alla conquista dello spazio

 Argotec alla conquista dello spazio

Lo Space Park e il nuovo CdA: è così che Argotec si dirige verso la conquista dello spazio

Due annunci e una preview. Nella sede storica di via Cervino, durante la conferenza stampa di martedì 11 luglio, David Avino, CEO e founder di Argotec, ha raccontato due importanti novità mirate a consolidare la leadership all’interno dell’industria aerospaziale a livello internazionale. Entro un anno, la space company italiana aprirà la prima linea di produzione nella nuova sede di San Mauro, negli spazi delle ex cartiere Burgo, disegnati nel 1975 dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer. «Quando ho visto quella struttura, che sembra un’astronave atterrata a Torino Nord ho pensato: è la sede perfetta – racconta Avino –. Una struttura avveniristica, un’area di 12mila metri quadrati, di cui settemila saranno dedicati alla produzione».

La seconda novità riguarda l’annuncio del nuovo Consiglio di Amministrazione, che si insedierà nel prossimo autunno, anche grazie alla consulenza strategica di Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo.

E continuando a guardare nel futuro, tra i prossimi passi della società c’è un investimento di 4,5 milioni di euro per realizzare un nuovo impianto produttivo nel Maryland, negli Stati Uniti, dove Argotec ha già una sede. «Perché Torino è un ottimo punto di partenza, ma per lavorare nell’aerospazio l’orizzonte di riferimento è il mondo e gli Stati Uniti sono il terreno di gioco privilegiato».

Lo Space Park. La nuova Space Factory – la più grande in Italia e tra le più grandi in Europa – sorgerà nel comune di San Mauro Torinese, attraverso il recupero delle ex-Cartiere Burgo, con un investimento di 25 milioni di euro. Cinque milioni arrivano dal Pnrr, che va così a sostenere un settore come quello dei piccoli satelliti, in cui l’Italia riveste un ruolo centrale in Europa, come ha avuto modo di sottolineare Silvia Natalucci, Responsabile dell’unità micro e nano satelliti dell’ASI.

Investimento particolarmente apprezzato anche da Elena Grifoni Winters, Capo delle Politiche Spaziali di Palazzo Chigi: «Lo spazio è un settore centrale per il nostro paese. Un settore in cui abbiamo sempre investito con costanza e continuiamo a farlo. Il Governo sta portando avanti un’importante riflessione sul settore, considerato il cambio in atto dell’ecosistema industriale di riferimento: è al vaglio una legge Spazio, che riconoscerà la centralità delle PMI e fornirà loro gli strumenti necessari a crescere e rafforzarsi».

L’Aerospazio si conferma punto di eccellenza della regione Piemonte, come ribadisce il Presidente Alberto Cirio: «Vogliamo fare dell’aerospazio un elemento trainante della nostra regione e Argotec rappresenta uno dei fiori all’occhiello. E trovo molto apprezzabile l’idea di ristrutturare un gioiello del nostro territorio, come lo stabile di Niemeyer. Un’operazione che ricorda quella di pochi mesi fa di Cartier, che ha deciso di riqualificare un vecchio sito industriale alle Basse di Stura».

Soddisfazione anche da parte della sindaca di San Mauro Giuliana Guazzora, che apprezza il rilancio dell’area Pescarito e offre tutto l’appoggio possibile all’Argotec. David Avino coglie l’occasione al volo: «Fateci delle piste ciclabili per raggiungere la nuova sede, la maggior parte dei nostri dipendenti si muove in bicicletta». In fondo la sostenibilità è uno dei pilastri dell’Argotec: nello spazio, per ridurre al minimo la produzione di rifiuti spaziali, e sulla terra. «La scelta di ristrutturare l’opera di Niemeyer nasce dalla volontà di non versare nuovo cemento e di valorizzare un’opera prestigiosa sul nostro territorio che andava recuperata – ha ribadito David Avino –. Anche se questo ci richiederà un notevole sforzo economico e di tempo per riadattare la struttura alle nostre esigenze».

L’obiettivo è quello di trasferirsi a inizio 2025, con un balzo di produzione significativo: l’azienda sarà in grado di produrre 52 satelliti all’anno, uno a settimana, con la possibilità di aumentare ulteriormente la produzione in futuro. Questo aumento di produzione richiederà ovviamente un aumento di personale, stimato in 100 nuovi posti di lavoro.

Lo Space Park sarà un impianto unico in Italia: avrà una clean room di mille metri quadrati che ospiterà tutta la linea produttiva; quindi, il prodotto sarà sviluppato interamente all’interno. Verranno adottati sistemi di automazione intelligente, che permetterà di accelerare il lavoro, soprattutto per quanto riguarda la fase di testing e tutte le operazioni ripetitive. Inoltre, il sistema di produzione automatico sarà applicabile tanto ai satelliti più piccoli, di 15 chilogrammi, quanto a quelli più grandi, fino ai 100 chili.

Oltre all’area produttiva, la sede Argotec comprenderà circa 17mila metri quadri di spazi verdi aperti al pubblico e 1200 metri quadri di aree dedicate a imprese, incubatori e start up, «per realizzare una vera Open Innovation», ci tiene a sottolineare Avino.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione. Altrettanto importante, l’annuncio del nuovo Consiglio di Amministrazione della società, che verrà completato in autunno. La nuova Governance dovrà sostenere la rapida crescita dell’azienda, per accelerare l’ingresso in nuovi mercati e la nascita di nuovi progetti di Ricerca e Sviluppo per lo Spazio. Per realizzare questi obiettivi, il CdA vedrà la presenza di figure di alto profilo, europee e statunitensi, con competenze specifiche in settori chiave: quelli istituzionali, la difesa, l’ambito tecnologico e quelli finance e legal.

A supportare questo progetto di governance c’è Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo, che fino ad ora ha accompagnato il percorso di Argotec, come un “padre nobile”. Un altro personaggio che non ha mai fatto mancare il suo supporto a David Avino è l’astronauta ESA Paolo Nespoli: «Ci accomuna la visione di voler realizzare qualcosa che a prima vista sembra impossibile. Lavorare nello Spazio, al di fuori del mondo, contribuisce a unirci come esseri umani, dunque, citando Armstrong, ogni piccolo passo che ciascuno compie in questo settore, rappresenta un grande balzo per l’intera umanità».

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Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

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