BioEnPro4TO: riciclare rifiuti e produrre energia per il territorio

Vander Tumiatti – Founder e owner Sea Marconi
In una società che produce 480 chili all’anno pro capite di rifiuti, di cui 79 chili di organico, diventa una sfida fondamentale cercare di trasformare il problema in una risorsa. È quello che ha deciso di fare la Regione Piemonte nell’ottobre 2018, finanziando con 6.900.000 euro, nell’ambito delle misure a sostegno dell’Economia circolare, il progetto BioEnPro4TO
Quattro grandi imprese, cinque PMI e sette organismi di ricerca di tre Università piemontesi hanno raccolto la sfida e, guidati dalla capofila Sea Marconi Technologies, dopo quattro anni di ricerca e sviluppo, hanno dato vita a un sistema integrato di produzione di energia pulita e prodotti bio, a basso costo, per le comunità di 17 Comuni di Torino Ovest. IL tutto partendo dai rifiuti.
In realtà, BioEnPro4TO (sito web) affonda le sue radici molto più in dietro nel tempo, rispetto al 2018. È il punto di arrivo di un lungo viaggio avviato dalla Sea Marconi più di 50 anni fa, quando il 22enne Vander Tumiatti fondò l’azienda, che inizialmente realizzava impianti di protezione elettrica e di messa a terra e si occupava di protezione dei trasformatori elettrici e dei fluidi isolanti. Col passare del tempo, l’azienda cominciò ad occuparsi sempre di più di chimica, spinta soprattutto dalla domanda di protezione ambientale, che nel 1976 generò le Direttive Europee sui PCB. «Negli anni Novanta abbiamo iniziato a darci una prospettiva europea e internazionale e nel 1999 abbiamo avuto la possibilità di coordinare un gruppo di 11 partner nel progetto di ricerca europeo Haloclean, mirato a recuperare metalli nobili ed ottenere risorse riutilizzabili da rifiuti elettronici – racconta Vander Tumiatti, founder e owner Sea Marconi –. Nasce da questa esperienza accumulata negli anni il progetto BioEnPro4TO, che concretizza il nostro concetto di bioeconomia circolare: una comunità si aggrega per gestire le risorse primarie residuali e le valorizza per la comunità stessa».
Dopo quattro anni di attività di ricerca, che prevedono il deposito di dieci brevetti, di cui cinque da parte della Sea Marconi, il sistema per la produzione energetica è pronto per la sperimentazione.
L’energia di Torello
Il processo parte dalla profilazione delle risorse primarie e residuali del territorio, fornite dai partner Cidiu, Barricalla, Smat e San Carlo, analizzandone qualità e quantità con la tecnologia di iNoisy, l’annusatore elettronico dei materiali da convertire in energia. In parallelo, si analizzano le esigenze energetiche della comunità per trovare poi un punto di incontro tra questi due elementi. Cuore del processo è Torello, piccolo ma potente impianto, che in soli 10-15 minuti trasforma acque reflue e fanghi, Forsu, indifferenziato Pap, sfalci di potatura e altri materiali in energia elettrica, energia termica, acque sterilizzate, biogas. Torello è in grado di ricevere fino a 1.500 tonnellate di materiale convertibile all’anno, lavorare per 7.500 ore e processare 200 chili di materiale all’ora. Inoltre, è facilmente trasportabile, grazie alle sue ridotte dimensioni, e può dunque essere spostato in base alla produzione e alla stagionalità dei materiali da smaltire.
A loro volta, l’energia termica, i biostimolanti, i biofertilizzanti e l’acqua da percolato prodotti possono alimentare la serra intensificata Gea, anch’essa parte del progetto BioEnPro4TO e progettata da Sea Marconi con il Dipartimento di Scienze Agrarie di Grugliasco, per generare prodotti agricoli ad alto valore aggiunto, con un miglioramento produttivo del 20%.
Attualmente il progetto è passato alla fase di sperimentazione pratica di sei mesi, già autorizzata dalla Città Metropolitana di Torino, nella sede di Sea Marconi a Collegno.

Il Risorgimento italiano della bioeconomia circolare
«Da Collegno parte il Risorgimento italiano della Bioeconomia circolare e granulare e non è un caso – annuncia Vander Tumiatti –. In fondo, partiamo da dove Cavour, come imprenditore, fondò nel 1850 la più pionieristica impresa di bioeconomia europea, la Società Anonima Molini Anglo Americani di Collegno. Oggi vogliamo produrre di più e meglio, consumando di meno, con BioEnPro4TO possiamo farlo innescando nuove opportunità di sviluppo».
Si tratta di un settore in forte sviluppo, che nel 2021 in Italia ha raggiunto un valore di 364,3 miliardi di euro e un’occupazione pari a 2 milioni di persone, pesando per l’11,4% in termini di produzione sulle attività economiche del Paese. A livello locale, la sfida è costruire un’economia in cui i meccanismi della circolarità impattino sulle piccole comunità. «In questo senso parliamo di economia granulare: dalla comunità per la comunità – conclude Tumiatti –. È fondamentale saper ascoltare le necessità del territorio e fornire una risposta mirata».
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