Coesa e la torre fotovoltaica di 36 metri
Una vera e propria torre alta 36 metri, con pannelli fotovoltaici di recupero e una batteria di sabbia: è il progetto di Coesa, Energy Service Company torinese
Sono le idee innovative quelle che trasformano il presente in un futuro sostenibile e rispettoso dell’ambiente. La sfida energetica del domani è proprio quella di creare sistemi all’avanguardia capaci di produrre energia sempre più pulita e a impatto zero.
Questa è la filosofia che sta alla base del nuovo progetto di Coesa, azienda emergente torinese operante nel campo della transizione energetica. Al momento esiste solo un prototipo in scala di questo originale “torre” capace di generare energia pulita da pannelli fotovoltaici usati e immagazzinarla in una batteria di sabbia low cost. La tecnologia sfruttata da questo sistema è la medesima presentata l’anno scorso in Finlandia e impiegata come sistema di accumulo della rete di teleriscaldamento della città di Kankaanpää.
Quella di Coesa (sito) è una sfida basata su un progetto davvero innovativo che punta, non solo sulla produzione di energia pulita, ma al recupero di pannelli di seconda mano e all’impiego di sabbia, un materiale a basso costo è poco impattante.
Come funziona la torre
Il progetto prevede la costruzione di una vera e propria torre alta 36 metri e realizzata con pannelli fotovoltaici di recupero. In concreto la produzione di energia avviene come per il classico metodo fotovoltaico: i pannelli raccolgono la luce solare e la trasformano in energia elettrica (conversione che avviene all’interno delle celle fotovoltaiche). L’intera torre sarà in grado di produrre 250 kilowatt di energia pulita senza emissioni di CO2 che verrà immagazzinata in una batteria di sabbia.
In concreto l’energia dei pannelli agisce riscaldando alcune resistenze in grado di incrementare la temperatura della sabbia fino a 500°C. Questo calore viene accumulato in un contenitore coibentato e riconvertito in energia a seconda della necessità.
Si tratta di una soluzione particolarmente innovativa in quanto la forma a torre consente di sfruttare lo spazio in maniera ottimale, andando a limitare il consumo di suolo. Inoltre il recupero dei pannelli è coerente con l’approccio del riciclo e della limitazione allo sfruttamento delle risorse. Infine la scelta della sabbia comporta l’utilizzo di un materiale a basso costo, non pericoloso e senza impatto sull’ambiente.
Il progetto prevede la realizzazione di una torre alta 36 metri, ma in realtà la tecnologia è applicabile anche a torri di dimensioni ridotte, come per esempio una torre di 4 metri, la quale produrrebbe un kilowatt di potenza, utile per alimentare impianti di modeste dimensioni.
Pannelli fotovoltaici usati
Il riutilizzo dei pannelli fotovoltaici di seconda mano è uno degli obiettivi su cui Coesa punta con decisione.
Quello del recupero dei pannelli usati è un mercato dal valore potenziale di 20 miliardi di euro e attualmente non è regolamentato. Si stima inoltre che il 90% circa dell’usato sia destinato alla discarica e potenzialmente possa andare ad alimentare il mercato nero.
Coesa si occupa della prima piattaforma e-commerce dedicata alla vendita di pannelli fotovoltaici usati. Tra gli obiettivi garantire la qualità del prodotto di seconda mano.
Coesa s.r.l.
Coesa s.r.l. è una Energy Service Company (ESCo) fondata a Torino da Federico Sandrone e Dario Costanzo nel 2012. Nasce come società di consulenza nell’efficientamento energetico, con particolare attenzione per l’ambito del fotovoltaico e degli impianti biogas. Dal 2019 opera come ESCo. La sua mission è favorire la transizione ecologica di aziende, pubblica amministrazione e famiglie.
Coesa offre soluzioni di efficientamento energetico e facilita l’accesso agli incentivi dedicati. Opera secondo la modalità EPC (Engineering, Procurement, Construction) che le consente di fornire ai clienti un servizio “chiavi in mano”.
La specializzazione principale di Coesa è il fotovoltaico industriale, ma l’azienda sta lavorando a progetti alternativi quali l’agrivoltaico, gli impianti galleggianti e le comunità energetiche.