Connext 2023 – annuale giornata B2B
Al Connext, annuale giornata di incontri B2B, il nuovo modello organizzativo del networking associativo dell’Unione Industriali Torino
Quattro filiere per stimolare le imprese a fare rete. Digital Innovation, Energy and Sustainable Mobility, Italian Lifestyle, Life Science.
Si è svolta la seconda edizione torinese di Connext, l’annuale appuntamento di business matching organizzato dall’Unione Industriali Torino negli spazi del suo Centro Congressi con il contributo della Camera di Commercio di Torino, che quest’anno riunisce 160 aziende del territorio, impegnate in un fitto calendario di circa 700 incontri B2B e coinvolte in due convegni tematici promossi da UMANA e Ceresa Next, partner insieme a Leonardo e 4Securitas dell’iniziativa.
Eredità del format dedicato al partenariato industriale creato da Confindustria nel 2019, quale stimolo alle connessioni tra aziende in un’ottica di business sui principali driver di sviluppo, Connext si caratterizza per la sua capacità di mettere in rete le imprese, grazie all’omonima piattaforma digitale di matchmaking per la profilazione degli iscritti, personalizzandone la partecipazione e la definizione dell’agenda in base all’appartenenza a quattro aree di filiera.
Oltre a rappresentare il presupposto della programmazione degli incontri B2B in modo funzionale a specifici obiettivi, le quattro filiere individuate al Connext si configurano come la base di un nuovo approccio al networking associativo dell’Unione Industriali Torino. Una vera e propria ristrutturazione organizzativa, frutto del processo avviato negli scorsi mesi dalla struttura interna con la regia del vicepresidente all’organizzazione Manuele Maria Musso (Space 2000), supervisore del progetto.
Il risultato è un modello complementare alla tradizionale suddivisione in gruppi merceologici, a cui si affianca, capace di facilitare e incentivare i contatti e la conoscenza tra realtà appartenenti a settori differenti, ma interessate a sviluppare progetti condivisi, fare sinergia e collaborare anche in una logica di business.
A coordinare l’attività dei quattro ambiti operativi sono stati chiamati altrettanti rappresentanti del sistema imprenditoriale, con il compito di seguire lo sviluppo delle filiere, raccogliere le proposte delle aziende aderenti e condurne il lavoro comune. Fulvio Faraci (Metroconsult) è il riferimento del Digital Innovation che guarda alla cosiddetta “fabbrica intelligente” e comprende industria 4.0, cyber security, big data, la blockchain e intelligenza artificiale.
A Federico Sandrone (Coesa) il compito di guidare la filiera Energy and Sustainable Mobility che connette i settori smart mobility, automotive, aerospazio, logistica e infrastrutture, energie rinnovabili ed economia circolare.
L’area Italian Lifestyle è affidata a Luca Sburlati (Pattern) e si focalizza su made & thought in Italy e manifatturiero di qualità, coinvolgendo i comparti food & beverage, luxury & beauty, moda, tessile e accessori, l’attrattività e la cultura. La filiera Life Science, coordinata da Alberto Lazzaro (Wisildent), ruota attorno al concetto di “persona al centro del progresso” e riguarda health & wellness economy, innovazione, ricerca e salute, welfare, educazione e formazione, sanità e silver economy.
In ambito associativo la naturale e strategica applicazione del modello “filiera” è quella finalizzata al network delle imprese, organizzata in modo trasversale rispetto ai gruppi merceologici e basata sul confronto tra aziende che guardano ad un mercato comune sia verticalmente (per diversi stadi dello stesso processo produttivo) sia orizzontalmente (operando allo stesso livello di produzione). Nelle filiere di network, aggregazioni di aziende associate possono quindi mettere a fattor comune competenze e know-how, condividere esperienze in modo informale ed immediato ed avviare nuove sinergie.
“Fra i compiti dell’Unione Industriali Torino – spiega il presidente Giorgio Marsiaj – vi è la funzione di facilitatore nella creazione di relazioni fra gli associati, che devono poter trovare nella struttura confindustriale un luogo capace di generare opportunità di crescita e di progettazione condivisa.
Lo scenario industriale contemporaneo richiede però un’organizzazione e un approccio culturale funzionali all’evoluzione delle dinamiche internazionali del business, all’interno delle quali il concetto di filiera costituisce il presupposto fondamentale per poter affrontare il mercato da protagonisti. Da qui la scelta, da me fortemente voluta, di articolare un nuovo modello di interazione fra le nostre aziende, edificato su quelli che riteniamo essere i quattro pilastri dello sviluppo economico e produttivo del nostro territorio e del Paese”.