Enoteca Regionale di Ovada: l’identità vitivinicola di un territorio
L’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato è una realtà che da molti anni si occupa di promozione del settore vitivinicolo ovadese. Ma quanto è importante un vino per un territorio? E quali sono le sue ripercussioni sul settore turistico? Lo abbiamo chiesto a Mario Arosio, presidente dell’Enoteca Regionale e a Marco Lanza, assessore al turismo del Comune di Ovada
Quando nasce l’Enoteca Regionale di Ovada?
“Il progetto nasce nel 2008 dalla Giunta guidata dal Sindaco Andrea Oddone che ha chiesto alla Regione il riconoscimento di Enoteca Regionale; l’obiettivo era dare nuovo impulso al settore vitivinicolo dell’ovadese. Sono state messe insieme le varie componenti necessarie per portare avanti il progetto, soprattutto i comuni e i produttori. Poi nei primi mesi del 2010 è iniziata formalmente l’avventura dell’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato (sito). Sono state recuperate le cantine del palazzo comunale; una ristrutturazione che ha dato modo di offrire a tutti uno spazio utilizzabile per moltissime iniziative: eventi, conferenze stampa, ma anche riunioni di associazioni e aziende private.” – Mario Arosio
Il Monferrato ovadese possiede una grande tradizione vitivinicola: quali sono le implicazioni per il comparto turistico?
“La tradizione vitivinicola è un elemento identitario dell’ovadese, di conseguenza è uno dei principali attrattori turistici della zona. Il fatto che in queste colline non sia presente una coltura intensiva legata al vino non è per forza un difetto, rappresenta un pregio. Quello del Gran Monferrato è un territorio di biodiversità e questo è un asset che adesso interessa molto ai turisti.
Di fatto i turisti che visitano queste zone non cercano la destinazione tradizionale, ma vogliono qualcosa di diverso. Si tratta di un target turistico molto interessante, parliamo di persone colte, con una certa capacità di spesa e alla ricerca di un’esperienza autentica. Da questo punto di vista noi siamo in linea con quelli che sono i target della tendenza turistica di questi anni.
Noi come ente pubblico abbiamo aumentato la visibilità della città, ora sta all’iniziativa privata dare il quid in più, ovvero la creazione di una rete di servizi turistici. Da questo punto di vista, quando faremo questo scatto, il turismo diventerà un settore trainante dell’economia locale.
Un altro indicatore di avanzamento del settore turistico è la crescita del numero di strutture ricettive, anche piccole e a gestione familiare. È chiaro che attualmente si parla ancora di piccoli numeri, però la ricettività si crea con l’interesse. Noi dobbiamo continuare sul nostro percorso per far crescere il numero di persone che abbiano interesse per il nostro territorio, non solo per quanto riguarda i turisti, ma anche per quanto riguarda chi vuole investire in ricettività.” – Marco Lanza
Qual è la storia del Dolcetto di Ovada?
“La DOC Dolcetto di Ovada è nata nel 1972 ed è stata la prima in Piemonte per questo vitigno. Questo testimonia quanto il nostro territorio sia da sempre vocato alla coltivazione del Dolcetto. Il vino legato a un territorio è fondamentale, il fatto di chiamare il nostro vino “Ovada” conferisce una maggiore identità al prodotto. Il riconoscimento della DOCG Ovada, invece, avviene successivamente, nel 2008.
Il Dolcetto è stato poi riconosciuto come vino dell’anno nel 2019. In seguito abbiamo avuto riconoscimenti in diversi eventi a livello nazionale. Negli ultimi anni sono stati fatti passi in avanti molto importanti, soprattutto nella promozione e Ovada è stata protagonista in diverse iniziative, non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. Questo ci ha permesso di portare alla ribalta il Dolcetto, anche se sappiamo che di strada dobbiamo farne ancora tanta.” – Mario Arosio
Cosa ci può dire dei produttori del Dolcetto di Ovada?
“Per quanto riguarda il nostro territorio sono una cinquantina le aziende che producono il nostro Ovada DOCG. Sono piccole aziende, con pochi ettari coltivati, gioco forza devono far leva sulla qualità del prodotto.
Negli ultimi anni si è abbassata anche all’età dei produttori, ci sono tantissimi giovani con voglia di fare, entusiasmo e tanta passione. Ma soprattutto c’è tanta voglia di lavorare insieme, collaborare e portare avanti progetti. Si cerca di puntare sia sul mercato locale, sia sul mercato nazionale e internazionale.
Sotto questo aspetto quella dell’ovadese è una bella realtà, molto attiva e si stanno facendo passi da gigante sul mercato del vino.” – Mario Arosio
Che consiglio darebbe a un giovane che vuole diventare produttore di vino?
“Fare vino oggi è possibile se uno ha le capacità e le conoscenze tecniche per farlo, quello che è difficile è riuscire a entrare nel mercato. Prima di intraprendere qualsiasi attività, è opportuno ragionare su come poter far conoscere il vino e di conseguenza essere presenti sul mercato. La concorrenza è così tanta che è fondamentale avere un’idea di come affrontare questo grande ostacolo. Un modo per farlo è collaborare e fare squadra.” – Mario Arosio
Avete in programma progetti o eventi?
“Abbiamo impostato la nostra attività di promozione del vino attraverso canali differenti e anche in abbinamento ad altre tipologie di evento. Per esempio lo scorso mese abbiamo ospitato qui in enoteca una mostra dell’artista Christo, mentre attualmente stiamo ospitando una mostra dedicata alla figura di Marilyn Monroe che rimarrà aperta al pubblico fino al 15 maggio.
Un altro progetto in programma è la presentazione della candidatura alla Città Europea del Vino nel 2024 insieme ad Alto Piemonte; questo ci darebbe la possibilità di avere una serie di eventi sul territorio. Si tratta di una grande iniziativa internazionale che ci auguriamo possa portare ulteriore promozione al territorio ovadese.” – Mario Arosio
L’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato si trova a Ovada, in via Torino 69, nelle cantine di “Palazzo Delfino”, sede del Comune di Ovada.
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