• 31/10/2024

Il successo di ECB

 Il successo di ECB

Paolo Bianciotto, amministratore delegato e direttore tecnico

ECB, un’azienda ad alto contenuto tecnologico che si dedica allo sviluppo di elettronica, software e apparecchiature per applicazioni industriali di collaudo

ECB è un’azienda con sede a Rivoli, in provincia di Torino, specializzata nella progettazione e realizzazione di strumentazione elettronica e sistemi di collaudo. I prodotti di punta sono misuratori di perdite e di portata, alimentatori programmabili, stazioni di collaudo custom e varie tipologie di hardware e software forniti a partner integratori per la realizzazione di impianti complessi.

Dal 6 all’8 novembre 2024 parteciperà ad A&T Automation and Testing, la fiera del Nordest in programma a Vicenza dedicata a soluzioni tecnologiche, innovazione, affidabilità e competenze 4.0-5.0

Abbiamo intervistato Paolo Bianciotto, amministratore delegato e direttore tecnico.

Come nasce l’azienda e quali sono i suoi principali servizi?

«Nasce nel 1991 quando mio padre, uscendo da una precedente realtà imprenditoriale che già si occupava di automazione ed elettronica industriale, ha fondato una nuova azienda. Ci siamo sempre focalizzati sul collaudo qualità e/o funzionale, come i test di fine linea e di fine processo.

Sviluppiamo elettronica su richiesta: schede speciali, moduli elettronici, apparecchiature e software customizzato. In parallelo abbiamo anche tutta un’offerta di banchi prova, macchine automatiche, isole robotizzate per chi chiede una soluzione di automazione chiavi in mano.

La nostra offerta parte quindi dalla strumentazione standard a catalogo fino alla fornitura chiavi in mano, che può essere installata ovunque nel mondo. Siamo molto legati al settore automotive: lavoriamo in genere per i subfornitori delle case automobilistiche e su prodotti di qualunque casa automobilistica.

Siamo orgogliosi di essere stati fornitori di sistemi di test per componenti di quasi tutte le case automobilistiche, da Audi a VW, passando per Bentley, Ferrari, Fiat, Rolls-Royce, dalla piccola utilitaria alla supercar o auto di lusso. Nell’ultimo anno abbiamo progettato e realizzato i banchi di collaudo con tecnologia differenziale per il collaudo tenuta stagna dei nuovi motori elettrici Volkswagen, una tavola rotante semiautomatica per componenti dei nuovi motori diesel Euro 7 Stellantis, un banco prova per il collaudo delle centraline body controller IVECO.

Altro settore di nostro interesse è la microelettronica, dove annoveriamo forniture anche per aziende come la ST Microelectronics, fra le maggiori società di semiconduttori al mondo. Nel settore biomedicale, siamo fornitori di sistemi di prova tenuta per dispositivi monouso per la diagnostica di laboratorio, dializzatori e camere di pompaggio per emodialisi, valvole di erogazione gas medicali.

La maggior parte di questi prodotti prevede fasi di saldatura a ultrasuoni o a vibrazione di parti in plastica, che devono essere perfettamente sigillate per evitare la contaminazione incrociata dei fluidi corporei o tecnici in circolazione. Oltre 30 anni di competenza nelle applicazioni di prova tenuta ci permettono di coprire i settori più disparati. Ad esempio, tra i nostri clienti ci sono anche produttori di componenti per elettrodomestici di uso comune, come lavastoviglie, lavatrici, macchine del caffè, caldaie».

Come accompagnate l’evoluzione del settore automotive verso l’uso di motori più rispettosi dell’ambiente?

«Negli ultimi anni c’è stato sicuramente un cambio di passo e le case automobilistiche si stanno concentrando su motori termici e ibridi di ultima generazione (Euro 6 ed Euro 7), oppure sui motori elettrici.

Nel primo caso, abbiamo sviluppato progetti per linee di produzione per i sensori AdBlue, l’additivo a base di Urea in grado di ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli diesel catalizzando gli ossidi di azoto.

Nel secondo caso, abbiamo realizzato molte applicazioni per le pompe di raffreddamento ausiliarie dei motori e i componenti dei circuiti di raffreddamento delle batterie».

Il vostro payoff è “Soluzioni custom? Il nostro standard”. In cosa consiste questa formula?

«Questa formula riassume il plus che offriamo per il nostro essere una piccola realtà, degli ‘artigiani’ rispetto ad altre aziende che lavorano prevalentemente a catalogo e sulla base di pacchetti chiusi e meno flessibili.

Noi customizziamo sempre le nostre apparecchiature, in modo da raggiungere la specifica funzionalità che il cliente richiede. Abbiamo dei clienti che richiedono di adeguarsi ai loro standard produttivi, ma siamo anche in grado di seguire in maniera costante coloro che hanno l’esigenza di qualunque modifica o soluzione dedicata, studiata grazie al nostro know-how.

Il fatto di produrre internamente nel nostro stabilimento e seguire tutte le fasi del progetto, dalla progettazione iniziale allo sviluppo software fino alla messa in servizio, ci permette di fare degli adattamenti in modo facile e veloce. In sostanza, è proprio questo che ci distingue dai nostri competitors: la cura con cui seguiamo ogni progetto e l’attenzione ai dettagli».

Qualche anticipazione sui vostri prossimi progetti?

«Dopo il processo di efficientamento energetico a cui abbiamo sottoposto la nostra sede, che ci ha permesso di realizzare un rinnovamento generale e una riqualificazione degli spazi aziendali, adesso abbiamo in programma di aumentare la superficie operativa.

Infatti, negli ultimi anni abbiamo iniziato a occuparci di forniture per impianti più grandi e questo richiede ormai di adeguare archivio, ufficio tecnico e anche gli spazi dedicati alle operazioni di assemblaggio, per migliorare anche la movimentazione interna in fase di montaggio. Sul fronte delle risorse umane, siamo in cerca di partner tecnici che possano affiancarci per la parte progettuale e di gestione delle commesse».

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Giulia Baglini

Giornalista specializzata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità

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