• 05/12/2023

Intelligenza Artificiale nell’editoria

 Intelligenza Artificiale nell’editoria

Libreria Lattes

Nuove frontiere dell’Intelligenza artificiale nell’editoria. Intervista a Simone Lattes, quinta generazione di editori scolastici

 

Con 130 anni alle spalle, Lattes Editori, casa editrice storica nell’ambito della scuola e della formazione, guarda al futuro tra ChatGPT e Intelligenza Artificiale, alla vigilia degli “stati generali” dell’editoria che portano per la prima volta in Italia, sotto la Mole, gli editori di 24 paesi europei che realizzano un fatturato complessivo di 1 miliardo di euro creando gli strumenti per la formazione e lo studio di 93 milioni di studenti in tutta Europa.

Simone Lattes, un anno fa c’era l’emergenza carta: la pandemia prima e la guerra poi hanno messo in crisi la maggior parte delle filiere produttive. Oggi quali sono le emergenze che si trova ad affrontare il vostro settore?

«L’emergenza carta non è risolta. Oggi è reperibile, a differenza di un anno fa, ma i prezzi sono ancora alti e ben lontani dai livelli pre-pandemia con un’incidenza rilevante sui conti di tutti gli editori, in particolar modo su quelli di scolastica. Rispetto al resto dell’editoria, noi abbiamo margini ridotti: l’aumento del prezzo della carta e il costo dell’energia hanno un’incidenza maggiore perché il prezzo dei libri di testo è calmierato dal Ministero da 10 anni, nonostante la legge preveda un adeguamento all’inflazione annuale. Con l’inflazione reale che ha toccato il 12%, la situazione è per noi diventata insostenibile».

Piemonte Economy - Intelligenza Artificiale nell’editoria
Simone Lattes

Lattes Editori, per primo, ha lavorato sull’inclusività e l’accessibilità dei prodotti educativi. Intorno a questo tema ruota la EEPG Conference, incontro annuale dell’European Educational Publishers Group, associazione degli editori europei che si occupano di tematiche educative, in programma a Torino, il 20 e 21 giugno. Cosa si può fare affinché tutti gli studenti abbiano le medesime opportunità di accesso a un’istruzione di qualità?

«Se parliamo di inclusione di bisogni educativi speciali, Lattes ha introdotto anni fa caratteri tipografici specifici per dislessia, oltre ad accortezze tipografiche e di impaginazione per rendere il contenuto il più possibile accessibile a questi studenti. Utilizziamo, inoltre, numerosi accorgimenti, come ad esempio l’impiego di mappe mentali, di sintetizzatori vocali o la lettura da parte di attori del contenuto dei libri, e tante altre innovazioni editoriali e tecnologiche per permettere l’inclusione di tutti.

Per quanto riguarda il registro linguistico, riserviamo un’attenzione particolare alla lunghezza delle frasi, al lessico scelto, specifico. Allo stesso tempo, però, lavoriamo per non rendere elementare la trasmissione della lingua italiana: la semplificazione del registro linguistico deve servire ad aumentare la comprensione e a rendere accessibile il contenuto, senza impoverire la ricchezza della lingua e della sintassi».

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Libri Lattes

Quando troveremo lo schwa o l’asterisco per identificare il genere non binario in un libro di testo?

«L’attenzione alla parità di genere nel linguaggio c’è già. Non si usa l’asterisco o lo schwa perché crea problemi dal punto di vista della concordanza degli aggettivi, però si evita il maschile sovraesteso: non si parla di uomini, ma di persone e quando non è possibile usare una parola che includa entrambi i generi si usano le due versioni, ad esempio gli scienziati e le scienziate o donne e uomini di scienza. A livello scolastico e didattico non credo siano lo schwa o l’asterisco la soluzione, ma questo tipo di attenzione lessicale».

Lattes si è sempre concentrata su pochi titoli di grandi autori che sono diventati dei best seller nella scuola. Un esempio su tutti: Gianni Arduino dal 1973 scrive il manuale di Educazione Tecnica più usato nella scuola secondaria di primo grado italiana con tirature di 150mila copie ogni anno. ChatGPT rivoluzionerà la modalità di produzione dei contenuti?

«Sì, bisogna vedere come. Tutti i modelli di Intelligenza Artificiale entreranno sia nei processi e sia nei contenuti stessi. Il punto è: ChatGPT sostituirà gli autori? No. Gli autori utilizzeranno ChatGPT per scrivere contenuti? Sì. Lo stanno già facendo? Probabilmente sì e non c’è modo di accorgersene. C’è però una questione da non sottovalutare: qualunque cosa un autore ci proponga noi la vagliamo dal punto di vista qualitativo, perché il contenuto che pubblichiamo vogliamo che sia originale, autoriale e didatticamente valido. Il ruolo della casa editrice era e continua ad essere quello di fare un vaglio critico sul livello del contenuto e in questo ChatGPT non interverrà».

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Galleria d’arte all’interno della Casa editrice

Con Mario Lattes, editore, scrittore e anche pittore – di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita – La Lattes Editori ha sempre dato grande importanza all’illustrazione non relegandola a decorazione o semplice elemento ornamentale. Con l’Intelligenza Artificiale cosa cambia anche su questo fronte?

«Sono curioso di scoprirlo. Noi abbiamo sperimentato l’Intelligenza Artificiale generativa per le copertine e ci siamo resi conto che non è lontano il momento in cui potremmo realizzare copertine in pochi minuti, ma per una questione etica abbiamo deciso di sospendere il ricorso a questa tecnologia per un anno condividendo con gli studi grafici con cui lavoriamo ciò che siamo in grado di generare oggi con l’Intelligenza Artificiale e chiedendo loro di trovare dei modi più ingegnosi dei nostri per sfruttare questi strumenti e realizzare ciò che noi non siamo in grado di fare.

Non so davvero se si arriverà al punto in cui sarà tutto sostituito dall’Intelligenza Artificiale, io credo che artisti e illustratori inizieranno ad impiegare l’Intelligenza Artificiale, si specializzeranno e potranno intervenire artisticamente e creativamente sull’opera realizzata. C’è poi una questione di diritto d’autore non secondaria: Midjourney, ad esempio, rende l’autore proprietario del contenuto realizzato, di cui però il sistema ha la piena libertà di utilizzo e quale editore vorrebbe creare una copertina o un’immagine sapendo che poi tutti potrebbero utilizzarla?».

 

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Simona Savoldi

Giornalista e addetta stampa

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