L’innovazione del sorriso per la prima Società Benefit dell’odontoiatria in Italia
La Clinica dentale Cappellin di Pinerolo (TO) è la prima Società Benefit dell’odontoiatria in Italia. Per una Società Benefit – a differenza di una società a fine di lucro – l’obiettivo non è il profitto, ma il benessere di chi è parte della stessa e ne riceve i servizi, attraverso un motivante e soddisfacente impegno in una prospera attività economica: il guadagno non è più il fine della società stessa, ma un mezzo per raggiungere fini sociali. Il team di lavoro della Clinica può contare oggi su oltre 50 professionisti che lavorano quotidianamente con 14 unità e un laboratorio in esclusiva con le migliori tecnologie digita-li. In questi 11 anni si è investito nel favorire una crescita costante delle risorse umane, non solo mediante una formazione tecnica che tenda all’eccellenza, ma soprattutto nel creare il contesto adatto affinché ognuno possa crescere a livello umano all’interno della squadra, portando il proprio personale contributo di valore.
Prof. Mario R. Cappellin, prof. a.c. di Ergonomia e Discipline Odontoiatriche (Università di Modena e Reggio Emilia)
Quali sono le principali innovazioni adottate nel settore odontoiatrico?
La più grande novità del 2022 è stato il lancio commerciale di un robot che simula i movimenti mandibolari e che come Clinica dentale Cappellin abbiamo installato per primi al mondo nel laboratorio SmillingLab che lavora per noi in esclusiva.
I movimenti individuali del paziente vengono registrati mediante alcuni sensori, come avviene nella tecnica cinematografica del motion capture (per esempio Avatar), in cui le espressioni degli attori vengono registrate e poi trasferite ai personaggi delle pellicole digitali.
Nel caso odontoiatrico, i movimenti mandibolari sono molto complessi, perché la mandibola non è “fissata” al cranio, bensì sospesa attraverso una serie di muscoli che permettono moltissimi movimenti lungo tutti i piani dello spazio: finora si era ricorsi ad articolatori su cui montare modelli in gesso delle arcate dentali, con il grande limite di poter solo approssimare i movimenti, perdendo gran parte della precisione nel riprodurli.
Il vantaggio della nuova tecnologia è di poter riprodurre, tramite il robot, esattamente i movimenti di ogni singolo paziente, individualizzando le protesi confezionate: questo permette di ridurre drasticamente il numero degli appuntamenti di prova, facendo risparmiare tempo al paziente e agli operatori, ma soprattutto garantendo un’accuratezza finora solo sognata nella realizzazione di lavori protesici complessi (per esempio quelli in cui si deve modificare la forma di una intera arcata).
Cosa prevedete per il 2023?
Ci sono diverse novità in vista in campo diagnostico, protesico e chirurgico.
La prima è un ulteriore avanzamento nel processo di digitalizzazione del paziente: la chiave del processo è l’integrazione in un flusso coordinato di strumenti che ormai sono a disposizione delle strutture più avanzate tecnologicamente: le telecamere per impronte ottiche tridimensionali hanno raggiunto gradi di precisione dell’ordine dei millesimi di millimetro, le TAC dentali hanno aumentato la loro risoluzione diminuendo contemporaneamente la dose di raggi X (fino a renderla ormai virtualmente trascurabile, visto che non va usata come esame routinario, ma riservata a interventi odontoiatrici di maggior rilievo) e infine gli scanner 3D del volto hanno introdotto la possibilità di rilevare anche i movimenti mandibolari.
La seconda è una rivoluzione del processo di produzione delle protesi con metodiche digitali CAD-CAM: finora la stragrande maggioranza derivano da un processo di sottrazione per fresatura, ma si affacciano le prime stampanti 3D in grado di usare materiali resinosi e in parte anche ceramici per realizzare protesi provvisorie a lunga durata e, presto (una volta messi a punto e testati i materiali), anche definitive.
La terza è il perfezionamento di tecniche chirurgiche di rigenerazione ossea sempre meno invasive, che uniscono il vantaggio di allinearsi sempre più alla biologia individuale del paziente, riducendo i tempi di guarigione e aumentando il comfort post operatorio.
Quanto e come l’innovazione nel vostro settore favorisce il paziente?
L’innovazione in medicina è fondamentale, perché permette di ridurre l’invasività e la durata degli interventi, renderli più precisi e sicuri, aumentandone la predicibilità e gli standard di qualità.
Tradotto in pratica, questo comporta il vantaggio per il paziente di un ridotto numero di appuntamenti, molti dei quali non dovrà più “subire” in prima persona, ma tramite il suo alter ego digitale, cosa che fa già oggi risparmiare molto tempo rispetto al passato, garantendo tempi di consegna molto veloci (presso la nostra struttura quasi sempre in giornata) che non costringono più i pazienti a rimanere “senza denti” neppure per brevi periodi.
L’introduzione di materiali provvisori a lunga durata ha anche introdotto vantaggi economici, permettendo di mantenere più contenuti i costi delle protesizzazioni immediate e aumentare il numero di pazienti che possono tornare a masticare e sorridere con denti fissi, senza scendere a compromessi con la qualità.