• 10/09/2024

Marazzato Soluzioni Ambientali diventa Società Benefit

 Marazzato Soluzioni Ambientali diventa Società Benefit

Alberto Marazzato, direttore generale del Gruppo: «Coronamento di un lungo percorso»

Dai trasporti all’ambiente. Nato nel 1952 come ditta individuale di trasporti, il Gruppo Marazzato è impegnato da oltre 70 anni nella fornitura di servizi ecologici ad aziende e privati, finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente.

Azienda di primaria importanza a livello nazionale nella gestione, smaltimento e recupero dei rifiuti, la capogruppo Marazzato Soluzioni Ambientali, il 3 maggio scorso, è diventata ufficialmente Società Benefit.

«Si tratta del coronamento di un percorso avviato anni fa, prima ancora che si parlasse di società Benefit», spiega soddisfatto Alberto Marazzato, direttore generale del Gruppo Marazzato.

In fondo, la sostenibilità è da sempre nel Dna del gruppo. Alberto, quali sono stati i passaggi che vi hanno portato a questo ulteriore tassello?

«Da sempre, come famiglia e come azienda, abbiamo uno stretto legame con il territorio, che abbiamo supportato con iniziative a sostegno delle realtà locali. A un certo punto, ci siamo resi conto che si trattava di iniziative scollegate, mancava una progettualità e allora ci siamo messi attorno a un tavolo e abbiamo individuato alcuni macro-filoni in cui operare: il personale interno, i collaboratori, i clienti, i fornitori e più in generale il territorio.

Abbiamo così sviluppato un sistema di welfare esteso ai collaboratori, abbiamo attivato una banca del tempo solidale e abbiamo dato vita a iniziative a supporto dei nostri fornitori, soprattutto i più piccoli. Ad esempio, ci siamo messi a disposizione per aiutarli nell’accesso al credito o forniamo consulenze per intraprendere percorsi di sostenibilità. Inoltre, abbiamo lavorato alla realizzazione di progetti di sostenibilità rivolti al territorio, assieme al Comune di Vercelli, con la Provincia, l’Arpa, l’Università».

Tutti passaggi che, come si diceva, rappresentano un percorso naturale verso la costituzione di società Benefit. Come è avvenuto l’ultimo passo?

«Col tempo, il trend della sostenibilità ha acquistato sempre maggiore centralità e abbiamo iniziato a collaborare con la società di consulenza Nativa che ci ha introdotti al tema della società Benefit, che impone di affiancare al profitto economico, obiettivi come la sostenibilità. Abbiamo intrapreso un percorso di misurazione del nostro impatto e su quei risultati abbiamo iniziato a operare per migliorare. Da due anni abbiamo creato un team interno che si dedica alla sostenibilità, con il compito di proporre azioni concrete ed efficaci».

Piemonte Economy - Marazzato, Società Benefit

Quali sono le principali misurazioni che avete usato per valutare il vostro impatto?

«Innanzitutto, abbiamo calcolato la nostra carbon footprint, con buoni risultati. È emersa una riduzione delle emissioni in rapporto al volume di lavoro, fortunatamente in crescita: l’incremento delle emissioni è minore rispetto all’incremento del lavoro. Abbiamo comunque deciso di intervenire per migliorare ulteriormente il nostro impatto, così abbiamo introdotto motorizzazioni a gas, Lng e alcuni veicoli ibridi. Inoltre, nella nostra attività consumiamo tanta acqua, così abbiamo voluto misurare anche la nostra water footprint: ci siamo resi conto che i maggiori consumi di acqua nobile avvengono nella gestione dei rifiuti e così stiamo lavorando per sostituire l’acqua potabile con acqua di pozzo, meno impattante».

Quali altre buone pratiche avete adottato?

«Per cercare di ridurre le emissioni legate agli spostamenti casa lavoro dei nostri dipendenti e collaboratori, cerchiamo di incentivare l’uso dei mezzi pubblici, della bicicletta o del carpooling. Attraverso l’app Jojob abbiamo iniziato a collaborare con altre aziende del territorio per condividere passaggi non solo al nostro interno, ma anche con realtà vicine. Vorremmo riuscire a farla crescere, come buona pratica».

Che ruolo riveste oggi il concetto di sostenibilità all’interno di un’azienda?

«Rappresenta un elemento fondamentale. I tre pilastri imprescindibili sono la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Tutti concorrono a fondare la reputation di un’azienda. E soprattutto negli ultimi anni, il tema ambientale è sempre più rilevante: vediamo che sempre più aziende, nella gestione dei rifiuti, non si limitano a rispettare la normativa, ma cercano la soluzione con il migliore impatto. E in questo senso, una grande spinta arriva anche dal mondo finanziario, che considera i parametri ambientali sempre più importanti tra le KPI, per valutare le linee di investimento».

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, quali sono i settori in cui state investendo maggiori risorse?

«Le aspettative maggiori le nutriamo nel settore del recupero dei rifiuti industriali e delle bonifiche. Abbiamo lavorato al ponte Morandi, al terzo valico, alla Tav, in tutte quelle situazioni in cui è necessario bonificare il territorio prima di avviare nuove opere. E abbiamo tanti progetti aperti su Torino e Milano. Per quanto riguarda il recupero dei rifiuti, abbiamo un centro di Ricerca & Sviluppo a Villastellone, dove abbiamo il nostro impianto principale. Lavoriamo in partnership con Politecnico, Università di Torino e del Piemonte Orientale, di Padova e altre realtà: noi ci occupiamo di portare a terra i progetti.

Proprio in questo periodo abbiamo avuto l’onore di depositare il nostro primo brevetto assieme al Politecnico di Torino, che ci permette di destinare al recupero rifiuti solitamente destinati allo smaltimento. Gli impianti del futuro non punteranno sullo smaltimento dei rifiuti, ma sempre più su recupero e riutilizzo, nell’ottica dell’economia circolare».

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Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

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