Qualità dell’aria piemontese: migliora, ma con qualche criticità
Qualità dell’aria piemontese migliora, ma con qualche criticità. Trend in miglioramento per la qualità dell’aria in Piemonte; ma i dati dell’Arpa indicano qualche criticità per le città di Torino, Asti e Alessandria
L’inquinamento atmosferico ha un forte impatto sulla salute dell’uomo, sull’equilibrio degli ecosistemi e può creare danni agli edifici, senza contare l’influsso che ha sul clima. L’importanza di un’aria di qualità è quindi alla base di un buono stile di vita.
A tal proposito arrivano notizie positive per quanto riguarda la qualità dell’aria piemontese. È quanto si ricava dai dati presentati da Arpa Piemonte, secondo i quali prosegue il trend di miglioramento registrato negli ultimi cinque anni.
Grazie agli interventi messi in campo a livello regionale si è potuto assistere a un abbattimento degli indici di PM10, PM2,5 e biossido di azoto. Buone notizie quindi, nonostante l’assenza di precipitazioni che avrebbero potuto contribuire all’abbassamento della quantità di particolato, migliorando ulteriormente la qualità dell’aria.
Qualità dell’aria piemontese: cosa dicono i dati
L’Arpa Piemonte ha recentemente presentato i dati relativi alla qualità dell’aria della regione. Dall’analisi fatta su un intervallo temporale di lungo periodo (2003-2022) è emersa una diminuzione delle concentrazioni medie annue riguardanti: PM10 (particolato inferiore o uguale a 10 micrometri), PM2,5 (particolato inferiore o uguale a 2,5 micrometri) e biossido di azoto (gas tossico e irritante, prodotto prevalentemente dal traffico veicolare).
Con specifico riferimento al PM10 il valore limite indicato per la concentrazione media annuale è di 40 microgrammi per metro cubo. Dai dati è emerso che nell’arco del 2022 il limite non è mai stato superato in nessuna delle stazioni di rilevamento della regione.
Anche il limite imposto per il PM2,5 non è stato superato nel corso del 2022, nonostante i dati indichino una concentrazione di poco più alta rispetto a quella dell’anno precedente.
Altro dato positivo riguarda le concentrazioni di biossido di azoto, per il quale le stazioni di rilevamento regionali non hanno indicato alcun superamento del valore limite, ad eccezione della zona di Torino Rebaudengo.
Aree con criticità
Nonostante non ci sia un superamento del limite nelle concentrazioni medie annue, persiste il problema relativo al superamento dei limiti giornalieri. È il caso delle città di Torino, Asti e Alessandria.
Ulteriore preoccupazione sorge riguardo alla scarsità di piogge. Le precipitazioni, infatti, contribuiscono all’abbattimento dei quantitativi di particolato atmosferico. In un anno siccitoso come il 2022, la presenza di maggiori piogge avrebbe potuto migliorare ulteriormente i dati registrati. Purtroppo quello della scarsità di precipitazioni è un trend che sembra riproporsi anno dopo anno.
Altra problematica è quella legata all’ozono (gas inquinante presente in atmosfera) che tende ad aumentare nei periodi più caldi. Durante il 2022 i limiti sono stati oltrepassati, proprio in ragione delle temperature estive particolarmente elevate.
Misure di intervento
Gli investimenti regionali, uniti ai comportamenti più consapevoli delle persone, hanno permesso di abbattere i quantitativi degli agenti atmosferici inquinanti.
Sono diverse le misure messe in campo per contrastare l’inquinamento dell’aria. Si parla di incentivi riguardanti l’utilizzo del trasporto pubblico, la rottamazione dei veicoli più inquinanti, la sostituzione di vecchie caldaie, l’utilizzo di fonti rinnovabili per le imprese. Altro intervento fondamentale è la produzione dell’idrogeno verde in aree industriali dismesse.
Riguardo tali incentivi, si parla di investimenti superiori ai 350 milioni di euro. Tra le misure previste ricordiamo anche le estensioni delle ZTL, la realizzazione di sistemi di controllo ambientale del traffico, la promozione della viabilità sostenibile e la riduzione delle emissioni di ammoniaca nel comparto agricolo.
I primi mesi del 2023
Buone notizie anche dai dati relativi ai primi mesi del 2023, per i quali si è registrata una diminuzione degli elementi inquinanti rispetto all’anno precedente. Una buona partenza, confidando in un anno con un ulteriore miglioramento della qualità dell’aria piemontese e magari qualche precipitazione in più.