Teoresi acquista MediCon Ingegneria
Il gruppo torinese Teoresi diversifica i settori di azione e investe nel medtech, dove il software è destinato a giocare un ruolo sempre più preponderante
Il Gruppo internazionale di ingegneria Teoresi, con base a Torino, ha acquisito la bolognese MediCon Ingegneria, società con competenze specifiche nell’ambito della ricerca e progettazione hardware e software di sistemi elettronici digitali, basati su microcontrollori. Si tratta di tecnologie che hanno applicazioni in diversi ambiti, su tutti quello biomedicale. Settore sempre più strategico per Teoresi.
Con Beatrice Borgia, Chief Corporate Development Officer Teoresi Group, e Guido Comai, AD e co-founder di MediCon Ingegneri, cerchiamo di capire le nuove possibilità che si aprono per le due aziende e quali le sfide a medio termine nel mondo delle tecnologie biomediche.
Beatrice Borgia, come e perché Teoresi si è avvicinata al settore del MedTech?
«Negli ultimi 35 anni, Teoresi è cresciuta in modo organico, dai trasporti all’aerospazio. Negli ultimi anni abbiamo strutturato un piano strategico per diversificare la presenza di Teoresi, aprendoci a diverse industrie. E il Life Science è uno dei settori su cui abbiamo deciso di puntare. Abbiamo iniziato con Nanocan e adesso abbiamo deciso di investire e abbiamo subito identificato MediCon come un’eccellenza molto interessante, perché sviluppa soluzioni complesse seguendo l’intera supply chain, dal design alla certificazione normatica, alla produzione».
Su questo punto, aggiunge Guido Comai: «La conoscenza e la gestione degli aspetti regolatori, in un ambito delicato come questo, è un aspetto fondamentale. Fin dall’inizio del ciclo di sviluppo del prodotto ne teniamo conto e inseriamo i requisiti regolatori già nella fase prototipale».
Guido Comai, per MediCon cosa significa questo passaggio?
«Indubbiamente rappresenta un passo strategico nel nostro percorso di crescita. Teoresi è il patrner perfetto per la loro presenza sul territorio italiano e internazionale, per le competenze ingegneristiche del gruppo, che ci permetteranno di migliorare ulteriormente i nostri prodotti».
E per Teoresi?
«Ci lega una sorta di complementarità tecnologica: loro sono verticali su un tema specifico e molto delicato, noi abbiamo uno sguardo più a 360 gradi. Inoltre, entrambe le aziende mettono l’uomo al centro. La possibilità di contaminarci reciprocamente non può che apportare ricchezza, anche oltre il singolo settore aziendale specifico».
Provando a guardare nella sfera di cristallo, quali saranno le sfide a medio termine nel mondo MedTech?
Guido: «La domanda di tecnologie avanzate continuerà a crescere, tanto nel settore della prevenzione quanto in quello della cura. Per rispondere a queste richieste, servono tecnologie innovative: penso ad esempio ai dispositivi indossabili per il monitoraggio dei pazienti, non solo in ambito sanitario, ma anche nella vita quotidiana. L’intelligenza artificiale giocherà sicuramente un ruolo centrale nell’analisi dell’enorme mole di dati che vengono generati dai dispositivi indossabili».
Beatrice: «Quello medico è un settore in cui il software diventerà sempre più importante e l’AI sarà sempre più indispensabile per supportare i medici, ad esempio nella diagnostica per immagini, dove potrà migliorare la capacità predittiva. Oppure per il monitoraggio da remoto, attraverso i dispositivi wearable. Ma gli stessi dispositivi potrebbero essere inseriti nell’automotive, per monitorare lo stato di attenzione del conducente, grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, che può monitorare e valutare diversi parametri».
Si parlava della questione regolamentare, più vengono raccolti dati sensibili più il tema della sicurezza e della privacy diventano delicati. Come li si affronta?
Guido: «Noi possiamo mettere a disposizione le tecnologie necessarie per la gestione dei processi, ma serve la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, per garantire un elevato livello di sicurezza. Se integriamo i dati nel sistema sanaitario sono molti gli stakeholder coinvolti. Per quanto riguarda il tema tecnico della cybersecurity, ci sono normative molto stringenti che stabiliscono i livelli minimi di sicurezza necessari. E nel nostro gruppo abbiamo le competenze ingegneristiche necessarie a soddisfarli».