• 10/09/2024

Vincenzo Nasi è il nuovo presidente Epat

 Vincenzo Nasi è il nuovo presidente Epat

In foto, Vincenzo Nasi

Nasi, nuovo presidente Epat: “Dialogo con l’amministrazione e punto di riferimento per i nostri associati”

«Credo molto nell’associazione e nel dedicare tempo alla vita associativa». Si presenta così Vincenzo Nasi, nuovo presidente dell’Epat, la principale associazione dei pubblici esercizi di Torino e provincia, aderente ad Ascom. E ha ben chiaro quello che dovrà essere il ruolo dell’Epat: «È fondamentale avere un canale di dialogo con l’amministrazione e dobbiamo fare fronte comune con le altre associazioni di categoria. Soprattutto dobbiamo essere un punto di riferimento solido per i nostri associati». Subentrato ad Alessandro Mautino, Nasi si prepara ad affrontare alcune sfide cruciali.

Qual è lo stato di salute del settore?

«Le nostre attività escono da un periodo molto complesso: prima il Covid con le chiusure. Poi, quando si iniziava a intravedere uno spiraglio di ripresa è arrivata la guerra con tutte le conseguenze, anche speculative, che hanno colpito duramente il settore. A questo dobbiamo aggiungiamo i problemi che c’erano anche prima dell’ultimo triennio: la complessità della macchina burocratica, norme non sempre di facile interpretazione, come nel caso dei dehors, problemi annosi e complessi come quello della mala movida. I temi da affrontare sono molti. E noi dobbiamo dare risposte chiare alle imprese, che ci vedono come un punto di riferimento: la maggior parte dei nostri associati ha dimensioni tale che non possono permettersi strutture interne per la gestione delle questioni amministrative e necessitano di punti di riferimento. Per questo cerchiamo di essere presenti sui tavoli dell’amministrazione locale dove vengono prese decisioni sul futuro della città e per quanto è possibile facciamo sentire la nostra voce».

Ha citato la questione dei dehors, problema annoso e di vecchia data. A che punto siamo?

«Se ne parla da anni, il regolamento è stato riscritto, poi ripreso in mano per apportare modifiche, poi sono arrivate le deroghe del periodo covid, che saranno operative fino a fine anno. Ma è necessario semplificare il più possibile la normativa».

Altro tema caldo è quello legato alla movida e ai problemi di convivenza con i residenti. Come ci si sta muovendo?

«Siamo stati convocati in modo informale circa due settimane fa, prima che la Giunta comunale varasse le linee guida per la gestione della notte. Con l’avvicinarsi dell’estate il problema del rumore nelle strade e nelle piazze diventa più pressante e diventa importante avere indicazioni chiare per gestirlo. C’è stato poi un incontro formale dopo la delibera e abbiamo aperto un tavolo tecnico per arrivare a definire, come spero, indicazioni chiare e condivise. La situazione più delicata è riuscire a gestire la piazza, quello spazio pubblico vicino ai locali, che non è di competenza diretta dei locali. Trovare una soluzione efficace non è facile, ma ne stiamo parlando e mi auguro che il tavolo tecnico porterà risultati concreti».

Una nota positiva: il turismo in crescita. Che importanza riveste per il vostro settore?

«Fortunatamente, Torino sta consolidando la sua vocazione turistica, non senza difficoltà, ma i risultati si iniziano a vedere. Anche in questo ambito è fondamentale il dialogo tra pubblico e privato: servono diverse gambe per il tavolo del turismo. Siamo bravi a organizzare eventi attrattivi, ma dobbiamo ancora migliorare su alcuni servizi, come ha evidenziato anche il recente Salone del Libro. Per quanto riguarda i nostri associati, ormai è chiaro che agosto non è più il mese per chiudere e andare tutti in ferie. Arrivano i turisti e dobbiamo cambiare abitudini: non possiamo lasciare un centro deserto. Il cammino è lungo, ma la direzione intrapresa è quella giusta. E poi, è piacevole andare in giro per Torino e sentir parlare lingue diverse».

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Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

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