• 11/02/2025

Il 2025 del Gruppo Marazzato

 Il 2025 del Gruppo Marazzato

Il Ceo del Gruppo Marazzato, Alberto Marazzato, racconta l’impegno dell’azienda nello smaltimento dei Pfas, le novità nella governance aziendale e le strategie per attrarre nuovi talenti nel 2025

«Quello degli Pfas a livello tecnico è il tema per il 2025. Ed è destinato ad essere il tema dei prossimi anni». Alberto Marazzato guarda al prossimo anno del Gruppo Marazzato (sito web) e oltre, con la consapevolezza che quella dello smaltimento delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) sarà una delle sfide cruciali.

Come vi state muovendo?

«Stiamo lavorando principalmente su due fronti: uno è quello della ricerca, l’altro è quello della regolamentazione. Dal punto di vista della ricerca stiamo cercando di fare il punto sulla situazione a livello internazionale, per trovare le tecniche più efficienti, innanzitutto, per catturare i Pfas, quindi per distruggerli.

Abbiamo progetti di ricerca in corso, uno attivo da tre anni con l’Università del Piemonte Orientale e in collaborazione anche con l’Università di Padova: grazie a un dottorando coinvolto nel progetto stiamo facendo diverse prove pratiche per catturare i Pfas dalle matrici liquide.

L’idea è continuare sulla strada segnata e aprire ulteriori tavoli di confronto, coinvolgendo diversi partner, per individuare i migliori approcci al problema. C’è poi l’annoso tema della regolamentazione.

Con gli esiti delle nostre ricerche, l’obiettivo sarebbe quello di confrontarsi con i legislatori, dalle Regioni al Governo, ma anche e soprattutto con l’Europa, perché al momento manca una norma specifica, che regolamenti il mondo dei rifiuti per i Pfas. Vorremmo arrivare a realizzare un paper da consegnare nelle mani del legislatore, sperando che ne tenga conto per realizzare norme adeguate».

Il passo successivo?

PIEMONTE ECONOMY - Il 2025 del Gruppo Marazzato
Alberto Marazzato

«Trovate le soluzioni più efficienti e una volta che esista una normativa chiara, il nostro obiettivo industriale è quello di realizzare degli impianti o adeguare quelli esistenti per poter poi affrontare questa opportunità di mercato».

Quali sono le principali difficoltà nel gestire gli Pfas?

«I problemi iniziano già dalla fase della ricerca. Per i rifiuti Pfas si parla ordini di grandezza di nanogrammi, il problema è che diventa difficile anche rilevarli, non tutti i laboratori sono attrezzati per fare questa tipologia di analisi, perché normalmente si lavora su inquinanti di altre dimensioni.

Noi abbiamo dovuto acquisire nuove competenze e strumentazioni che vengono usate solitamente nel campo farmaceutico, non nel campo dei rifiuti».

Tra le grosse novità che hanno caratterizzato la fine del 2024, c’è stata una significativa rivoluzione nella governance aziendale. Cosa cambierà?

«Con la fine dell’anno scadeva l’incarico del precedente Cda e abbiamo approfittato del rinnovo per portare a terra quelle che sono le best practices che abbiamo appreso negli anni. Abbiamo portato da tre a cinque il numero dei membri del Consiglio di amministrazione della Marazzato Soluzioni Ambientali, con una particolarità, che i due membri aggiunti sono soggetti indipendenti.

Una è Teresa Agovino, imprenditrice nel mondo del turismo sociale, che inoltre lavora per diverse organizzazioni internazionali occupandosi di paesi in via di sviluppo. Ha un’interessante visione internazionale su quelle che sono le tematiche Esg, sempre più al centro delle politiche aziendali: quindi potrà darci un valido contributo.

L’altra figura è Anna Chiara Invernizzi, professoressa dell’Università del Piemonte Orientale, con importanti incarichi nel mondo confindustriale e una grande esperienze in ambito amministrativo, finanziario, ma soprattutto di governance e potrà portarci in dote il suo grande bagaglio esperienziale».

E il resto del Cda come è composto?

«Ci sono io che faccio l’amministratore delegato e ho preso il posto di mio fratello Luca, che mantiene le deleghe datoriali, così può concentrarsi sulla gestione del personale, ruolo sempre più cruciale con la grande crescita dell’azienda. Poi c’è Paolo Garda, confermato dal precedente Cda e rappresenta l’elemento di continuità.

E infine, c’è un soggetto che non è indipendente, perché era già un nostro consulente, però è un soggetto esterno all’azienda: si tratta del professore Francesco Bavagnoli, con diverse esperienze soprattutto di governance e gestione di operazioni straordinarie.

L’altro membro uscito dal precedente Cda è Jacopo Giustina, che ha mantenuto le deleghe nel settore ambientale, un focus molto verticale, importante per la nostra azienda».

Altra sfida in atto è quella della ricerca del personale. Cosa si deve fare per essere attrattivi?

«Abbiamo un piano di inserimento che supera le 50 persone in tre anni, con un particolare focus di criticità sull’area operativa. Trovare personale operativo è sempre più difficile e per questo stiamo investendo per essere attrattivi su diversi aspetti fondamentali nel rapporto con i collaboratori: dalla retribuzione a tutto quello che sono le condizioni di contorno, a partire dal welfare.

Inoltre, siamo in procinto di avviare una collaborazione con stakeholder e altre aziende per rendere più attrattivo il territorio. Crediamo nelle potenzialità del Piemonte Orientale, il rapporto costo e qualità della vita è superiore a quello delle grosse città metropolitane e vogliamo puntare anche su questo aspetto. Ci sarebbero vantaggi per l’azienda e per il territorio, potrebbero diventare entrambi più attrattivi e competitivi».

Altro tassello importante del gruppo è la Fondazione Marazzato. Quali sono gli appuntamenti per il 2025?

«Secondo tradizione, la Fondazione si muove lungo due direttrici. Una è quella della sensibilizzazione verso le tematiche ambientali e in questo ambito continueremo a lavorare sui territori storici dove abbiamo già realizzato diverse iniziative negli anni.

C’è poi l’aspetto della cultura d’impresa e qui abbiamo tanta carne sul fuoco. Abbiamo in programma degli eventi nella sede di Stroppiana rivolti al pubblico. A giugno, ad esempio, è in programma un appuntamento legato alla sostenibilità declinata alla tematica dell’energia.

E poi parteciperemo alle fiere di settore, a Bologna, Pordenone, Torino. Saremo anche al MIMO Milano Monza Motor Show, all’autodromo di Monza, dove potremo sfilare con i nostri mezzi storici sullo storico anello alta velocità».

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Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

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