• 21/12/2024

Natale positivo per il commercio albese

 Natale positivo per il commercio albese

Le famiglie albesi tornano a spendere: un buon dicembre e un Natale positivo per il commercio nazionale e locale

«Possono essere calate sul nostro territorio le stime nazionali sulla spesa relativa al mese di dicembre 2024, positive grazie ad un insieme di diversi fattori creatisi in questo ultimo trimestre».

Questo il commento di Giuliano Viglione, presidente dell’Associazione Commercianti Albesi, in riferimento alle previsioni espresse nella consueta indagine dell’Ufficio Studi di Confcommercio. «Ci troviamo di fronte a un buon andamento dell’occupazione – aggiunge – e ad un’inflazione finalmente sotto controllo, a cui si aggiunge il favorevole aumento dei consumi».

Pare dunque profilarsi un buon fine anno sul fronte degli acquisti e dei consumi delle famiglie. Secondo le proiezioni, a dicembre la spesa media mensile sostenuta per nucleo famigliare passerà dai 1788 euro del 2023 a 1906 euro nel 2024, con una differenza di 118 euro, comprensivi delle spese obbligate (affitti, bollette, ecc.).

LA SPESA A DICEMBRE. Su questi dati influisce la crescita della tredicesima di dipendenti e pensionati italiani, al netto di Irpef e contributi, il cui volume complessivo sale infatti dai 50,7 miliardi dello scorso anno ai 54,5 miliardi del 2024. Di conseguenza, aumenta anche la parte di tredicesima destinata ai consumi, passando da 41,3 a 45 miliardi. A questi numeri si aggiunge ovviamente la spesa immessa sul mercato dai lavoratori autonomi, che fa crescere il dato complessivo da 43,9 miliardi del 2023 ai 47,5 di quest’anno. Sono dati su cui agisce una combinazione di diversi fattori, tra cui la distribuzione del “bonus Natale” e il taglio del cuneo fiscale.

GLI ACQUISTI DI NATALE. Proprio l’incremento delle tredicesime e della spesa media delle famiglie accresce anche l’importo destinato all’acquisto dei regali di Natale. La spesa pro capite sale da 186 a 207 euro, mentre quella complessiva da 8,1 a 9,8 miliardi.

Da non sottovalutare poi il “sentiment”, ovvero l’opinione generalizzata delle persone relativamente alla propria predisposizione allo shopping natalizio. È così che quest’anno aumentano gli italiani che faranno un regalo ai propri cari, con una quotazione che passa dal 73,2% al 79,9%. Sono di più anche le persone che dichiarano di affrontare con piacere la spesa per i regali di Natale (dal 40,1% al 44,4%).

Portando lo sguardo sul nostro territorio, nel 2024 il commercio fa rilevare una sostanziale tenuta dei fatturati. Gli ultimi due mesi dell’anno sono molto importanti, sia per via della Fiera del Tartufo che incide sugli acquisti (attraendo un pubblico extra ordinario), sia per l’andamento del Natale, che potrebbe fare la differenza sul dato generale.

Il periodo storico è complesso, l’analisi non può prescindere dalla situazione di tensione internazionale che, comunque, priva il mercato di stabilità e orienta – in qualche caso limitando – gli arrivi di turisti altospendenti, da anni ormai molto importanti anche per il commercio locale.  I consumi legati al turismo restano infatti una voce fondamentale e i dati di arrivi e presenze prospettano per fine anno un leggero incremento sul 2023. Gli operatori sono comunque impegnati quotidianamente per mantenere alti gli standard di servizio e di qualità. In particolare, nel comparto abbigliamento, l’obiettivo è distinguersi sempre di più dalle catene del fast fashion.

«Soppesando tutti i fattori, possiamo parlare di un clima positivo – commenta Giuliano Viglione, presidente ACA -. Sembra che le famiglie abbiano recuperato una buona propensione alla spesa e stiano riacquistando fiducia nella stabilità economica, situazione che lascia ben sperare per il 2025».

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Redazione

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