Piano dedicato all’economia sociale
Presentato in Camera di commercio di Torino un accordo firmato tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese
Nel torinese si contano oltre 4.200 realtà fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti iscritti al Registro Nazionale del Terzo Settore: sono 576 le imprese sociali torinesi, il 2,4% di quelle italiane.
Il Piano redatto da Camera di commercio e Città Metropolitana, con la collaborazione di Torino Social Impact, sarà concluso entro fine anno.
Come spiegato da Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio: “Anche questa volta, Torino è nuovamente apripista per la realizzazione di un’iniziativa importante e fortemente voluta dalle istituzioni europee.
La nostra esperienza, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’ecosistema di Torino Social Impact con più di 300 realtà coinvolte, e la nostra ampia rete di contatti risultano fondamentali per la redazione del Piano locale, ma anche per accreditarci sempre di più come interlocutori strategici sia in ambito nazionale, al tavolo di lavoro con Ministero e sistema camerale nazionale, sia in ambito europeo dove siamo stati chiamati più volte a presentare il nostro modello di attività”.
Per Sonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino: “La Città metropolitana di Torino lavora per integrare il Piano d’Azione per l’economia sociale con il Piano strategico metropolitano, nella consapevolezza che le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi già individuati ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e ‘Inclusione sociale’, dove già si prevede di valorizzare il potenziale di impresa delle economie dei servizi alla persona e alla famiglia, dei servizi di comunità e di territorio, qualificando lavoro, processi, tecniche e competenze del terzo settore e dell’impresa sociale.
Tra l’altro, Città metropolitana di Torino investe già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiamo messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.
Per Mario Calderini, professore del Politecnico di Milano e portavoce di Torino Social Impact: “Lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva.
La strada tracciata da Torino e da alcuni altri territori che si stanno muovendo analogamente richiede questo salto di paradigma politico, unito alla riscoperta del valore dei processi trasformativi dal basso, scegliendo come unità di azione politica gli ecosistemi locali, pur nel quadro di un disegno nazionale. Un nuovo paradigma anche per l’impact investing, affinché gli si attribuisca finalmente una dimensione politica, definendo un rapporto diverso tra pubblico e privato e un punto di incontro tra trasferimento tecnologico e terzo settore”.
Il contesto
Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030: già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano questi principi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di Azione per l’Economia Sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.
Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, dal momento che i soggetti dell’economia sociale sono fortemente radicati sul territorio, servono la comunità in cui si trovano e operano generalmente con un’impostazione dal basso.
Nel mese di maggio 2024 presso il Ministero economia e finanze è stato, inoltre, avviato un gruppo di lavoro “Economia sociale” coordinato dalla sottosegretaria Onorevole Lucia Albano con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.
Torino
Il nostro territorio vanta una posizione di avanguardia grazie alla Camera di commercio di Torino che nel già nel 2016 ha dato vita al Comitato Imprenditorialità Sociale, che a sua volta è stato promotore della piattaforma Torino Social Impact, nata nel 2017 con il coinvolgimento iniziale di 12 partner e oggi modello virtuoso che aggrega oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore.
Il Piano: contenuti e tempi di realizzazione
Da domani inizierà un ampio lavoro di ricognizione e di coinvolgimento dei soggetti già attivi nell’ambito dell’economia sociale del torinese per stilare un elenco di obiettivi, strumenti e azioni in programma.
Gli obiettivi specifici dell’Accordo sono:
– promuovere un nuovo modello di crescita economica su tutto il territorio della Città metropolitana, sostenendo ulteriormente lo sviluppo dell’economia sociale
– favorire la collaborazione pubblico-privata per l’impatto sociale
– sostenere una transizione ambientale socialmente sostenibile
– sfruttare al meglio tutte le opportunità nazionali ed europee per l’economia sociale
– raccogliere dati sull’ecosistema sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale
– posizionare Torino e il territorio metropolitano come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa sociale.
Il piano terrà conto dei lavori in atto al MEF e sarà strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’acceso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.
Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro fine 2024 a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.
Dati sull’economia sociale torinese
La città metropolitana di Torino conta oltre 4.200 realtà – fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti – che compongono il Terzo Settore e che, per tale motivo, sono iscritte al RUNTS (dati maggio 2024). Si tratta del 3,4% della presenza a livello nazionale e di oltre il 46% delle 9.111 organizzazioni piemontesi.
Per il 44% si tratta di associazioni di promozione sociale, per il 32,3% di organizzazioni di volontariato.
A seguire si collocano le imprese sociali, con 576 realtà iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (il 13,6%): quasi un’impresa sociale su due presente in Piemonte ha sede in provincia di Torino. A Torino opera il 2,4% delle imprese sociali italiane.
(fonte: RUNTS Registro Unico Nazionale del Terzo Settore presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).
A questo bacino si può aggiungere anche quello delle società benefit, forme organizzative for profit, che tuttavia perseguono finalità di beneficio comune secondo criteri di responsabilità e di sostenibilità: alla fine del primo trimestre 2024 si contano 201 società benefit iscritte all’anagrafe camerale torinese, con un trend che ha visto quasi decuplicare i numeri nel corso dell’ultimo quinquennio. Si tratta, per la quasi totalità, di società di capitali che impiegano poco meno di 4.400 addetti.
(fonte: Osservatorio sulle società benefit, Camera di commercio di Brindisi-Taranto – Infocamere).