• 09/06/2025

Roberto Marsella è il Business Angel dell’anno 2023

 Roberto Marsella è il Business Angel dell’anno 2023

Si è tenuta alle OGR, durante l’Italian Tech Week, la cerimonia di premiazione organizzata dal Club degli Investitori. È Roberto Marsella il Business Angel dell’anno 2023

Roberto Marsella è il Business Angel dell’anno 2023. In un terzo Binario delle OGR gremito, davanti a una platea di imprenditori, founder e Angel investor, lo chiama sul palco il presidente della giuria Mauro Ferrari. «Sono impreparato, non me lo aspettavo» è il primo commento sinceramente emozionato. Ma in fondo, il segno lo ha lasciato con i suoi più di 46 investimenti negli ultimi dieci anni. Mentore determinato, racchiude la sua visione del Business Angel in una frase: «Aiutare i founder a scrivere la loro storia. E per farlo è necessario dare l’esempio più che consigli».

Per il settimo anno, il Club degli Investitori ha dato vita al Premio Business Angel dell’Anno, il principale evento in Italia dedicato all’angel investing, organizzato con il supporto di KPMG, UniCredit, UniCredit StartLab e il patrocinio di Italian Tech Alliance. L’evento di premiazione, oltre alla consegna della targa all’Angel che meglio di tutti ha saputo mettersi al servizio delle startup e dei nuovi aspiranti imprenditori, rappresenta un momento per fare il punto sull’ecosistema imprenditoriali italiano.

Chi è Roberto Marsella

Dopo gli studi e una lunga carriera in finance a New York, Roberto ha effettuato il suo primo investimento di Private Equity nel 1991. Attualmente è Head of Private Assets all’interno di un gruppo assicurativo europeo e, soprattutto, è investitore per passione. Crede che «aiutare lo sviluppo di una società e del suo management sia come crescere i figli: richiede pazienza … e non sempre ti ascoltano! Ma la soddisfazione è grande». La sua missione è far crescere le imprese, creare lavoro e lasciare un impatto positivo, aiutando le startup a trovare la loro strada.

Con oltre 46 investimenti negli ultimi 10 anni, 12 exit e 3 società quotate, è un mentore determinato che trasforma investimenti in opportunità di successo, mettendo a disposizione il proprio network, la sua esperienza professionale. Alcuni dei principali investimenti sono: Dove Vivo, Caracol, ReeVo, Philogen, Deus Technology, Bandyer, Woom Italia, Talent Garden.

Tendenze dell’angel investing

A fornire uno spaccato puntuale su quella che è la situazione degli investimenti di Venture Capital nel mondo è Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori. L’andamento degli investimenti ha visto un picco nel 2021 e poi un calo costante nel 2022 e nel 2023. Un dato che sembra non preoccupare troppo se letto assieme al raddoppio degli investitori tra 2019 e 2021.

Sull’onda del buon andamento degli investimenti, si sono tuffati nella mischia quelli che Rocchietti definisce “turisti del Venture Capital”: «Sono entrati sull’onda dell’hype, investendo tanti soldi e chiedendo performance incredibili e spesso impossibili. Ci conforta il fatto che gli investimenti di seed e pre-seed hanno invece mantenuto un andamento costante dal 2019 a oggi, a certificare che gli Angel investor continuano a lavorare bene».

Rocchietti guarda poi alle tendenze del mondo degli angel: «Siamo passati da investire in Internet a investire in deep tech, con verticali importanti nei settori green tech e energia. La dimensione globale è sempre più importante, tanto nei team delle startup quanto negli investimenti. Infine, è sempre più diffusa la presenza di angel che sono ancora founder, operativi sul campo. Ai mie tempi era più che altro una forma di give back, a fine carriera».

Quest’ultima tendenza è confermata dal panel che vede protagonisti tre imprenditori che fondo la figura di founder e quella di angel. Francesca Carlesi, founder e CEO di Molo Finance, startup fintech che fornisce mutui attraverso un processo interamente online, ha le idee chiare: «Come Angel penso a quello che mi è mancato maggiormente quando ero founder, l’aspetto principale è aiutare a capire le priorità attraverso uno sguardo esterno, ma non distaccato».

Matilde Giglio ha dato vita a Even, startup che sta rivoluzionando il mercato delle assicurazioni sanitarie in India. Per lei il cuore di una startup è il team: «Chiedo sempre chi ha azioni della compagnia. Tutti i soggetti coinvolti devono averne, anche chi aiuta a tenere in ordine gli uffici, è un modo di rendere tutti partecipi del progetto».

Raffaele Terrone, founder di Scalapay, primo unicorno italiano, spiega che gli piace mettersi al servizio di chi inizia la sua avventura da startupper e poi «affiancare founder più giovani aiuta a mantenere uno sguardo aperto sul mercato, si offre il proprio aiuto, ma si impara anche molto».

Chiosa Giancarlo Rocchietti: «Quello che non cambia tra il mondo dei founder e degli angel dei miei tempi e quelli di oggi sono il coraggio, la vocazione, l’impegno e la capacità di adattarsi rapidamente, oggi più di un tempo. Sono sempre questi gli elementi che fanno la differenza».

Gli altri finalisti

Oltre al vincitore, Roberto Marsella, sul palco delle OGR c’è stato spazio per gli altri finalisti Marco De Guzzis, attuale CEO di Sardexpay; Elena Paola Lanati, prima manager, poi startupper e Business Angel, e Silvia Pugi, champion in sei investimenti.

Nel mondo del Business Angel dal 2005, Marco De Guzzis vanta tre exit al suo attivo e ha sostenuto startup quali Musement, Artmest, Biogenera, Nomesia. Ha un principio semplice: «Devi entrare, dare il tuo contributo e defilarti. All’inizio sei molto importante per una startup, ma se resti importante troppo a lungo vuol dire che qualcosa non ha funzionato».

Elena Paola Panati vanta 11 anni di leadership in multinazionali farmaceutiche, poi nel dicembre 2021 decide di dedicarsi all’attività di business angel: «Ho iniziato in Angels4Women per aiutare l’imprenditoria femminile, che rappresenta solo il 13 per cento del totale».

Da sempre attiva nel campo dell’innovazione e della sostenibilità, Silvia Pugi ha portato queste competenze nel mondo del Business Angel: «Quasi tutte le start up nascono sostenibili, ma non hanno sistematizzato la sostenibilità. Spesso, le aiuto a definire strategie di sostenibilità, unendo così i miei due mondi».

Alla fine, il riconoscimento è andato a Roberto Marsella, incoronato da Mauro Ferrari, vincitore nel 2022 e quest’anno presidente di giuria: «Adesso arriveranno le telefonate di complimenti, qualche richiesta in più da parte delle startup e quando ti presenti un gradino di credibilità in più, ma solo un gradino. Soprattutto è una grande responsabilità e richiede un impegno ancora maggiore di prima».

Foto © JBS Agency

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Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

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