Borsa dell’Impatto Sociale
Borsa dell’impatto sociale: un passo avanti verso il nuovo mercato. Un progetto innovativo realizzato da Torino Social Impact
Si è conclusa la quotazione simulata di 8 imprese pilota: 150 professionisti coinvolti per promuovere l’impact investing e creare un mercato di capitali dedicato alle imprese ad impatto.
Disponibile il report completo, presentato oggi presso la UniCredit University: l’obiettivo è favorire l’incontro tra le imprese che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo e gli investitori orientati all’impatto sui mercati di capitali.
La Borsa dell’Impatto Sociale è un progetto innovativo realizzato da Torino Social Impact grazie al sostegno dei soggetti promotori (Camera di commercio di Torino, Fondazione Compagnia di Sanpaolo e Banca d’Italia), che mira alla creazione di un mercato di capitali dedicato a imprese che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo, dove le transazioni siano basate sia sul valore finanziario sia sul valore dell’impatto sociale misurato.
L’obiettivo finale è quello di creare un mercato il cui accesso sia riservato a società che vogliono contribuire alla soluzione delle sempre più grandi sfide sociali ed ambientali, non semplicemente con profili ESG brillanti, ma con modelli imprenditoriali che definiscono formalmente e stabilmente la sostenibilità dello sviluppo come elemento fondante della propria missione.
La Borsa dell’Impatto Sociale è una proposta che non sostituisce, ma completa e integra gli attuali canali di finanziamento, offrendo ulteriori opportunità per chi, sia sul lato dell’offerta sia sul lato della domanda, è interessato a sostenere la prospettiva di un’economia “nuova”, che non si limiti a mitigare gli impatti ambientali e sociali negativi, ma che si ponga l’obiettivo dichiarato di generare valore sociale per tutti gli stakeholder.
Nel 2022 è stata avviata una quotazione simulata che ha visto 8 imprese italiane con un profilo diversificato in termini di assetto societario, forma giuridica, settore di attività e dimensione accompagnate da professionisti di primario livello nella preparazione del documento di ammissione per l’accesso ai mercati: PMG Italia S.p.A. Società Benefit, Reynaldi S.r.l. Società Benefit, Cooperjob S.p.A., Coopselios, Slowfood Promozione S.r.l. Società Benefit, Cooperativa Sociale Quadrifoglio, Anteo, AEGCoop.
Nel documento di ammissione è stata aggiunta una sezione pensata per fornire agli investitori informazioni puntuali e condivise a priori relative agli obiettivi di cambiamento fissati dall’impresa e alle relative modalità di misurazione e rendicontazione delle performance sociali.
Le imprese hanno lavorato ad ipotesi di quotazione sia su mercati azionari che obbligazionari. Sono state definite le strategie d’impatto e le relative metodologie di misurazione costruite con un approccio tailor-made, volte a rappresentare le tipicità di ogni impresa ed ingegnerizzate ipotesi di strumenti finanziari in grado di prevedere meccanismi di valorizzazione del raggiungimento dei risultati d’impatto. Infine, un gruppo di lavoro dedicato si è occupato dell’analisi delle complessità tecniche legate all’emissione di azioni lucrative da parte di società cooperative.
L’evento dell’11 maggio, aperto ai soggetti coinvolti nella sperimentazione e nelle varie fasi di implementazione del progetto, oltre ad attori delle istituzioni, del mondo dell’economia sociale e della finanza, è stata un’occasione di condivisione dei risultati della sperimentazione e di confronto su sfide e prospettive future dell’iniziativa.
Alle ore 9 hanno aperto i lavori Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino e Presidente del Comitato Promotore della Borsa dell’Impatto Sociale, con Mario Calderini, Professore della School of Management del Politecnico di Milano e Portavoce di Torino Social Impact. A seguire un intervento di Davide Dal Maso, Vicepresidente del Comitato Promotore della Borsa dell’Impatto Sociale e Partner di Avanzi Sostenibilità per Azioni.
Al centro tre workshop di approfondimento paralleli dedicati al confronto tra imprenditori, attori istituzionali, esperti dei mercati finanziari ed investitori con focus su 3 tematiche chiave per l’evoluzione della Borsa dell’Impatto Sociale: opportunità e ostacoli del quadro normativo, relazione tra metriche economico-finanziarie e metriche di impatto e offerta di capitale.
Sono intervenuti Stefano Cacchi Pessani (BonelliErede with Lombardi), Paola Bellotti (Coopfond), Stefano Granata (Confcooperative Federsolidarietà), Alessandro Messina (Avanzi), Marella Caramazza (Centro di Competenze per la Valutazione e Misurazione dell’Impatto), Faustino Galeotti (Intesa Sanpaolo), Antonio Epifani (UniCredit), Gerevini Marco (Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore) e Luigi Tommasini (Fondo Italiano d’Investimento).
In chiusura gli interventi di Mario Calderini, Alberto Anfossi, Segretario Generale di Fondazione Compagnia di San Paolo e Giulio Pasi, in collegamento da remoto, Policy Officer Social and Sustainable Investments presso la Commissione Europea, moderati da Marco Ferrando de Il Sole 24 Ore, per dare una lettura prospettica delle opportunità che potrebbe aprire questo nuovo strumento finanziario per l’economia sociale.
“L’esercizio di quotazione simulata ha confermato che esistono dei soggetti imprenditoriali di economia sociale “quotabili”, cioè in grado di produrre contemporaneamente valore economico e valore sociale in modo intenzionale e misurabile e con caratteristiche strutturali e dimensionali che li rendano capaci di gestire un processo come la quotazione –
ha commentato Davide Dal Maso, partner di Avanzi Sostenibilità per Azioni e Vicepresidente del Comitato Promotore della Borsa dell’Impatto Sociale – . Inoltre, un mercato finanziario strutturato darebbe la possibilità agli investitori, sia istituzionali sia privati, di partecipare attivamente al processo di transizione verso un’economia davvero sostenibile, dando una spinta concreta alle imprese che contribuiscono alla soluzione dei grandi problemi ambientali e sociali del nostro tempo”.
“Il progetto si trova ad uno snodo cruciale: dopo lo studio di fattibilità e la costituzione del Comitato Promotore abbiamo appena concluso la simulazione della quotazione di 8 imprese ad impatto insieme ad un ricco gruppo di consulenti tecnici di altissimo livello.
La sperimentazione non è stata fine a sé stessa, ma ci ha permesso di valutare quali potrebbero essere le modalità di funzionamento in grado di garantire regole del gioco eque e di creare un ecosistema di soggetti in grado di attivarsi rapidamente per passare alla fase successiva di creazione del mercato di capitali per imprese e investitori orientati all’impatto – ha concluso Mario Calderini, Professore della School of Management del Politecnico di Milano e Portavoce di Torino Social Impact -.
La Borsa dell’Impatto Sociale è un progetto che richiede audacia: immaginare di creare ex novo un mercato di capitali è pura ambizione, ma il momento di rottura dei paradigmi economici, l’evoluzione del mercato del lavoro con inedite figure professionali e la diffusione di nuovi modelli di impresa, impone di osare ed immaginare strumenti innovativi e trasformativi che possano rispondere alle esigenze emergenti”.
LE SFIDE FUTURE PER LA BORSA DELL’IMPATTO SOCIALE
Il Comitato Promotore per la Borsa dell’Impatto Sociale si è dato un piano di lavoro, articolato in tre filoni.
Il primo riguarda il lato della domanda di capitali, cioè le imprese a impatto. Le otto che si sono prestate a sperimentare il processo di quotazione simulata sono, appunto, dei pilota. Occorre allargare lo sguardo e coinvolgerne un numero molto maggiore, cercando sia nell’economia sociale “tradizionale” (rappresentato in larga maggioranza dal settore cooperativo) sia in quella “potenzialmente a impatto” (costituito dalle imprese ibride, come le benefit, e dalle imprese pubbliche o quasi-pubbliche che, per esempio, gestiscono servizi locali.
Il secondo filone si focalizza invece su chi offre capitali, cioè gli investitori. Il primo obiettivo è rappresentato dagli investitori istituzionali, in particolare quelli “socialmente orientati”. Occorre superare, una alla volta, le barriere (a partire da quelle culturali) che oggi ostacolano l’adozione di strategie di investimento a impatto e promuovere il progressivo travaso di risorse dai portafogli gestiti secondo logiche tradizionali.
Infine, dopo averne dimostrato la fattibilità, il progetto prosegue con la costruzione dell’infrastruttura di mercato. Questo significa definire il modello di business (un mercato è come un’impresa: deve essere anche economicamente sostenibile per durare nel tempo), chiarire le regole di funzionamento, individuare un soggetto gestore, attirare gli attori del mercato con una proposta di valore convincente.
Torino Social Impact è un’alleanza tra oltre 260 attori pubblici e privati, profit e non profit, per rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza perseguendo congiuntamente obiettivi di redditività economica e di impatto sociale.
È una piattaforma aperta che mette a fattor comune idee, esperienze, progetti e risorse per catalizzare ed attrarre forme di imprenditorialità e investimenti che, sfruttando le nuove opportunità tecnologiche, ambiscono a risolvere problemi sociali emergenti, attraverso modelli economicamente sostenibili. I partner aderiscono firmando un MoU e impegnandosi a collaborare.
Da Torino Social Impact