Previsioni occupazionali di marzo in Piemonte
Previsioni occupazionali di marzo in Piemonte: 6.070 le entrate previste secondo l’indagine Excelsior, 800 unità in più rispetto a marzo 2022
Sono 6.070 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di marzo 2023, poco meno del 22% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono la quota limitata di imprese che esprimono un fabbisogno occupazionale (percentuale che varia dal 14% di Vercelli al 17% di Verbania); l’alta percentuale, ovunque intorno al 70%, di contratti a termine, e la richiesta di esperienza professionale specifica o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro.
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono il settore del commercio e quello dei servizi di alloggio e ristorazione a esprimere una consistente parte della domanda di lavoro nelle quattro province del quadrante.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
PROVINCIA DI BIELLA
Le entrate programmate a marzo 2023 sono 950; nel 31% dei casi saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 69% saranno a termine.
Si concentreranno per il 52% nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 17% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%).
In ben 58 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 12% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 32% delle entrate complessive riguarderà invece giovani con meno di 30 anni.
Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno è quello delle industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature (230 entrate previste), seguito dal commercio (150), dai servizi di alloggio e ristorazione (110), dai servizi alle persone (100) e infine dalle costruzioni (80).
PROVINCIA DI NOVARA
Le entrate secondo le previsioni occupazionali a marzo 2023 sono 2.600; nel 24% dei casi saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 76% saranno a termine.
Si concentreranno per il 56% nel settore dei servizi e per il 59% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 17% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%).
In 51 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 12% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 33% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno è quello del commercio (380 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (350), dai servizi alle persone (300), dalle industrie chimico-farmaceutiche (280) e dalle industrie meccaniche ed elettroniche (270).
PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
Le entrate programmate a marzo 2023 sono 1.660; nel 15% dei casi saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per l’85% saranno a termine.
Si concentreranno per l’81% nel settore dei servizi e per il 65% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 7% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%).
In 42 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Solo il 6% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 27% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (900 entrate previste), seguito dal commercio (200), dalle costruzioni (110), dai servizi alle persone (100) e dalle industrie metallurgiche (90).
PROVINCIA DI VERCELLI
Le entrate secondo le previsioni occupazionali a marzo 2023 sono 860; nel 24% dei casi saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 76% saranno a termine.
Si concentreranno per il 50% nel settore dell’industria (comprese le costruzioni) e per il 57% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 14% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%).
In 50 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 33% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno è quello del commercio (180 le entrate previste), seguito dalle costruzioni (130), dalle industrie meccaniche e elettroniche (90), dai servizi di alloggio e ristorazione (80) e dalle industrie alimentari (80).
Gli approfondimenti e le tabelle con tutti i dati provinciali sono disponibili sul sito della Camera di Commercio a questo indirizzo.
Da Camera di Commercio Piemonte